Per la sostenibilità ambientale non facciamo mai abbastanza e purtroppo l’Italia è ancora molto arretrata rispetto ad altri paesi della Comunità Europea.
Dovrebbe essere semplice capire che tutto ciò che “gettiamo” nell’ambiente, dagli scarichi delle auto ai rifiuti, ci ritorna sottoforma di cibo insalubre, aria inquinata e malattie. Purtroppo, invece, sembra che il livello culturale della media-popolazione italiana ostacoli questa sensibilità.
Ancora oggi capita troppo spesso (anche in Irpinia) di osservare persone abbassare il finestrino dell’auto e gettare pacchetti vuoti di sigarette, involucri di plastica oppure cicche. Quando avviene ci chiediamo sconcertati come sia possibile comportarsi in maniera così irresponsabile.
L’ultima indagine di Legambiente e de Il sole 24 ore fa emergere un quadro piuttosto nero per tutti i capoluoghi di città.
I parametri che sono stati misurati attengono a:
- Raccolta differenziata dei rifiuti
- Utilizzo dei mezzi pubblici
- Emissione gas di scarico
- Isole pedonali e piste ciclabili
- Energia
L’insieme di questi fattori determina quello che viene chiamato Ecosistema Urbano e misura, in generale, la capacità degli abitanti di “sostenere” la propria vivibilità senza danneggiare l’ambiente. Ogni anno viene stilata una classifica delle migliori province e di quelle peggiori.
Come nella classifica della sicurezza, anche questa volta Avellino ha un buon piazzamento e si distingue per essere la seconda città del Sud e la 39° in Italia per sostenibilità ambientale. Una magra consolazione rispetto al quadro generale, ma l’Irpinia non può far finta di niente.
La guida “Come trasferirsi – Consigli strategici per comprare casa ad Avellino e provincia” (che puoi scaricare cliccando qui), tiene conto di questi aspetti. Un nostro fan sul gruppo Facebook osservò che “Italia” per “Italia” preferiva restare a Napoli.
Il suo punto di vista è pienamente comprensibile, ma è innegabile che vivere in una provincia come Avellino, in 39° posizione per impatto ambientale, possa avere migliori ripercussioni sulla salute rispetto a vivere in province sul fondo della classifica.
Soprattutto per i nostri figli, la scelta “Italia” per “Italia” non è lungimirante. Ecco l’intera classifica:
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